Autore 

Fiorito, Gianni

Crotone, 1959

Gianni Fiorito, inizia la sua attività come fotoreporter per poi avvicinarsi alla fotografia di scena. dal 1980 con particolare attenzione alla complessa realtà napoletana, documentando, tra l'altro, il fenomeno camorristico e l'illegalità diffusa, la realtà sociale e urbanistica delle periferie, la dismissione della città contemporanea e la trasformazione del paesaggio urbano. Negli anni Ottanta collabora come fotografo con il gruppo teatrale "Falso Movimento" di Mario Martone e l'associazione di artisti "Idra Duarte". È stato rappresentato dall'Agenzia Grazia Neri e dall'Agenzia Controluce. Dal 1999 si dedica sempre di più all'attività di fotografo di scena cinematografico, portando avanti una personale ricerca sull'uso del territorio italiano nel cinema. In questo campo si segnalano le collaborazioni con Paolo Sorrentino, Luca Miniero, John Turturro, Antonio Capuano. Come fotografo di scena segue PaoloSorrentino nella produzione della serie The Young Pope, dei film La Grande Bellezza, Il Divo e This Must Be the Place. "Nella sua ricerca fotografica - commenta la curatrice della mostra "Cronache dal set: il cinema di Paolo Sorrentino. Fotografie di Gianni Fiorito" (Camera - Centro Italiano per la Fotografia, Torino, ottobre 2017-gennaio 2018) Maria Savarese - Gianni Fiorito non si accontenta di restituire una o più immagini che siano rappresentative dei film, ma da ciascuna di esse cerca di trarre una visione ulteriore che mai si pone a commento di quella già data dal cinema. Ciò che tenta di fare la sua fotografia è 'vedere oltre', ragionando sugli elementi fondamentali della scena: l'attore, il regista, la troupe, i luoghi. Fotografare il cinema non è semplice: meno frequente è trovarsi di fronte a risultati che valicano il limite della documentazione per produrre visioni portatrici di senso. La narrazione di Fiorito non si riferisce solo al 'dietro le quinte', ma con la sua macchina fotografica, racconta il cinema colto, sincopato di Sorrentino mettendo in atto la perenne lotta fra la narrazione che scorre e l'interruzione del tempo. E poi c'è l'empatia con il 'bagaglio' professionale del regista: il suo particolare modo di lavorare sul set, la ricerca della concentrazione, della giusta inquadratura, del confronto continuo con gli attori e il personale tecnico sulla scena, il controllo maniacale di ogni particolare del trucco, dei vestiti, dei volti di ogni comparsa, degli oggetti in scena, raccontato alla maniera di un fotoreporter costantemente presente, ma invisibile e attento, al centro del set."

Fonte: http://www.filmforlife.org/2015/05/lobiettivo-di-gianni-fiorito-su-paolo-sorrentino/ e http://camera.to/wp-content/uploads/2017/10/CAMERA_Cronache-dal-set_Gianni-Fiorito_11-ottobre-2017.pdf (2020/04)

UNA IMMAGINE
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Fiorito, Gianni
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