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Secchiaroli, Tazio

Roma, 1925 - Roma, 1998

Tazio Secchiaroli nasce a Roma nel 1925. Gli esordi sono segnati dall'attività di "scattino", alla ricerca tra i giovani soldati americani, durante la seconda guerra mondiale, di facce anonime e sorridenti attraverso le quali; impara così il modo di accostare le persone, di prevederne le reazioni, di anticiparne eventuali resistenze. Secchiaroli avverte il fascino del contatto diretto con la gente e decide di tentare la carriera di fotoreporter. Entra all'agenzia V.E.D.O.. Giovane fotografo di fotocronache romane, apprendista di Adolfo Porry Pastorel, padre del fotogiornalismo italiano, apprende da lui i segreti del fotogiornalismo mettendo a segno inquadrature importanti che lo distingueranno rispetto agli altri fotografi.
Nel 1955 fonda, insieme a Sergio Spinelli, la "Roma Press Photos". Il primo colpo grosso della giovanissima agenzia, nell'estate del 1956, è legato al caso Montesi e dimostra le grandi capacità organizzative di un team che riesce a trasformarsi in agenzia investigativa. "Ecco le prove" è scritto sotto le foto di Secchiaroli, che è riuscito a cogliere insieme Piero Piccioni e Ugo Montagna al Foro Italico, dopo un lungo inseguimento poliziesco. Ma nel 1958 saranno le foto scattate al l'ex re Farouk in compagnia di due accompagnatrici e ad Ava Gardner e Antony Franciosa nell'esclusivo (e vietato ai fotografi) locale notturno "Brik Top" a segnare l'inizio di un genere (la "fotografia d'assalto") che consacrerà Secchiaroli ed i colleghi paparazzi.
Diventò celebre oltre i confini professionali immortalando le notti movimentate di Via Veneto, rendendo nota in tutto il mondo quell'atmosfera a cui Federico Fellini si ispirò per il suo capolavoro La Dolce Vita e su di lui creò il personaggio di Paparazzo. Da allora Fellini, apprezzando le sue capacità fotografiche, lo chiamò sui suoi set come fotografo di special (colui che, con l'obbiettivo, racconta quello che avviene sul set durante la lavorazione del film).
Tra le sue più celebri immagini rubate alla vita notturna e dei vip: lo spogliarello di Aiché Nana al Rugantino, le liti tra Anita Ekberg e Antony Steel, gli eccessi di rabbia dell'ex-re Faruk o di Walter Chiari. Le sue fotografie vengono pubblicate con grande risalto, spesso in esclusiva, sui rotocalchi di tutto il mondo.
Dal 1960 abbandona definitivamente la fotografia d'assalto, per dedicarsi ai set cinematografici. Inventa un nuovo genere fotografico ed è il primo fotoreporter del cinema, portando il suo stile nei backstages. I divi non lo schivano più, ma sono anzi felici di lavorare con lui.
Diventa fotografo di fiducia di celebrità come Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Brigitte Bardot. L'impegno con Fellini e Loren non impediva a Secchiaroli di collaborare con molti altri registi: da Antonioni a Petri, a Pasolini, De Sica, Sidney Lumet ed altri ancora, fotografando così loro ed i loro attori: Silvana Mangano, Marcello Mastroianni, Peter Sellers, Virna Lisi, Elsa Martinelli, Ursula Andress, Brigitte Bardot, Liz Taylor, David Niven, Tony Curtis, Gregory Peck, Anouk Aimée e moltissimi altri. Tutto il cinema di Cinecittà è passato davanti al suo obiettivo.
Nel 1985 si ritira dalla vita professionale e muore a Roma nel 1998.
Tazio Secchiaroli ci ha lasciato un archivio, frutto di oltre 40 anni di attività, unico e irripetibile, dall'Italia del dopoguerra al cinema negli anni d'oro di Cinecittà.

Fonte: https://www.taziosecchiaroli.it/ (2020/03)

IMMAGINI da 1 a 3
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Secchiaroli, Tazio
[Mendicante mutilato chiede l'elemosina ad un prete]
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Secchiaroli, Tazio
[Sofia Loren]
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Secchiaroli, Tazio
[L'attrice Sofia Loren con il figlio Carlo]